"ATTENZIONE ai test su facebook ".L'allarme della polizia


Avete presente quando facciamo i test su Facebook?Quei quiz dove scoprire ad esempio improbabili lati nascosti della nostra personalità ecc?Sono pericolosi.L’allarme della polizia.Ecco perchè

“Quale sarà il tuo lavoro fra 10 anni? Clicca qui per scoprirlo”.
Fra 10 anni farai il rappresentante di un azienda e guadagnerà 100.000 euro all’anno. E subito, sotto il post, ci propone di interrogare anche a noi la sorte.”
Oppure

“Che tipo di persona sei? Clicca qui per scoprirlo
A che età morirai? Scoprilo con noi”
“io sono un suricato,che animale sei tu?Inizia il test”

Quanti post di questo tipo ci capitano di incontrare giornalmente su Facebook? Tanti…troppi..Ma ATTENZIONE,non è solo un gioco.

Questi ed altri test su facebook sono molto pericolosi per la privacy e non solo secondo la polizia, la quale lancia l’allarme da una delle sue pagine facebook:“La prossima volta prima di iniziare uno di questi test pensate un po’ alle implicazioni che questo test avrà sulla vostra privacy. Ebbene sì, perché la maggior parte delle volte non ce ne rendiamo conto, ma quando facciamo questi test forniamo parecchie informazioni ai gestori del test.Molti di questi test e quiz che facciamo su Facebook ci chiedono il permesso di accedere ai nostri dati. Ingenuamente a volte li forniamo, anche solo per mostrare ai nostri amici se facciamo parte del Lato Chiaro o del Lato Oscuro della Forza. Tuttavia la società inglese Comparitech ha deciso di analizzare nel dettaglio quanti dati forniamo a queste applicazioni di terze parti.E a sorpresa si scopre che la lista dei dati così forniti è parecchio lunga. Fra di essi abbiamo il nome, la data di nascita, la città natale, dove abbiamo studiato, i Mi piace che abbiamo messo, le foto, il browser che usiamo, la lingua, la lista degli amici e l’indirizzo IP.Vale davvero la pena fornire tutti questi dati solo per condividere un momento di ilarità? Una delle società che produce queste app, a ben guardare ha anche delle condizioni piuttosto agghiaccianti per quanto riguarda la politica sulla privacy. Queste comprendono il fatto che quando si decide di non usare più l’app, essa può continuare ad usare i dati forniti. E può memorizzare i dati su qualsiasi server del mondo. Quindi una volta che decidete di usare una di queste app, dite addio alle vostre informazioni.Come fare? Beh, potreste modificare le informazioni che fornite alle app di terze parti connesse a Facebook, ma il problema è che questo genere di app poi non funziona se usate filtri troppo restrittivi. ”

Ma a cosa serviranno tutti questi dati alle società che gestiscono queste app?

Nel migliore dei casi la società interessata userà i nostri dati sensibili per inviarci pubblicità mirate via social ma anche via mail. Basta che decidiamo di partecipare anche a un solo test (ad esempio per sola curiosità), per dare il consenso a spiare nei nostri profili social, in questo caso Facebook, e di conseguenza a conoscere parecchi aspetti della nostra vita personale, tutto ciò per invaderci di pubblicità.

Nel peggiore dei casi invece un semplice test su facebook potrebbe riservarvi delle amare sorprese facendovi abbonare a dei servizi a pagamento. Sono già state molte le segnalazioni, pervenute alla polizia postale, di persone che si sono trovate in fattura importi per servizi a pagamento che prevedono canoni di € 5,00 alla settimana oltre al costo dei contenuti.
Purtroppo gli utenti troppo spesso effettuano dei click con troppa superficialità e si accorgono di aver accettato un abbonamento solo dopo che gli viene scalato il credito. I fruitori pensano di giocare ad un quiz gratuito, come in effetti avviene nella maggior parte dei casi, mentre si ritrovano abbonati ad un servizio in abbonamento, senza capire che cliccare e rispondere alle domande comporti l’adesione ad un contratto.

Per impedire di rimanere “fregati” basta non lasciarsi trascinare da questi giochetti ed evitare di eseguire l’accesso con facebook su piattaforme/giochi, anche su quelle più popolari che si possano definire “affidabili”!!!

Riferimenti: Una vita da social
Hi-Tech news
Chicche informatiche
 

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